Aversa città culturale che sa ripensare il suo sviluppo, valorizzando l’enorme patrimonio immateriale posseduto, che va promosso in chiave di crescita economica e sociale.
“L’essere la prima Contea Normanna in Italia, l’aver dato i natali ai musicisti internazionali Cimarosa, Jommelli e Andreozzi, il possedere beni architettonici unici come chiese, palazzi e castelli e un paniere enogastronomico che può vantare la mozzarella di bufala, il vino asprinio e la polacca, non deve essere solo un vanto regalatoci dalla storia e dai nostri avi, ma un ‘patrimonio culturale immateriale’ da valorizzare per le future generazioni”.
Il candidato sindaco della coalizione progressista di centrosinistra Mauro Baldascino non ha dubbi. Ecco la sua ricetta per il turismo ad Aversa.
“Per rafforzare gli attrattori culturali aversani in chiave di sviluppo dei flussi turistici, serve la promozione di innovazione sociale e di nuova imprenditoria nei settori culturali e creativi, anche con l’uso delle nuove tecnologie. Abbiamo bisogno di migliorare l’offerta culturale, ma anche la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cosiddetto cultural divid (quella barriera virtuale causata dalle differenze culturali, che ostacola le interazioni e le relazioni armonioso tra persone di culture diverse)”.
Il candidato continua: “Lanciai la proposta di Aversa Capitale della cultura nel primo confronto coi sindaci avuto sul tema dello sviluppo turistico e sono contento che qualcuno l’abbia già accolta. Ora bisogna andare oltre il sogno o l’idea è creare concretamente un soggetto giuridico che guidi questo processo di promozione e sviluppo. Serve far nascere una Fondazione come strumento di gestione dei beni culturali aversani. Una fondazione culturale in partecipazione, costituita dai principali portatori di interesse (Comune, Istituzioni pubbliche, Diocesi, Istituti finanziari, Terzo settore e privati) che vogliono investono con i loro patrimoni nello sviluppo turistico di Aversa”.